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(Il Giornale, Pubblicato Lunedì 27 Agosto 2001)
François-Marie Arouet, detto Voltaire, era solito dire che il caso non esiste. Tutto ciò che accade, affermava il celebre filosofo parigino, ha una sua ragion d'essere. Forse gli uomini non sempre la capiscono, ma si può star certi che tutti facciamo parte di un unico disegno che corrisponde comunque ad una logica superiore. Sta solo a noi, con il nostro libero arbitrio, intervenire per modificare quelle che sembrano le direttive del destino. Un punto di vista scontato per uno dei padri dell'illuminismo che si sforzava di spiegare la realtà con il dono dell'intelletto invece che con i dogmi religiosi o tramite pretenziose superstizioni magiche.
Dal Settecento a oggi la cultura scientifica ha fatto passi da gigante e ai
nostri giorni quasi nessuno si sogna di considerare il vissuto quotidiano come
qualcosa di immodificabile piovuto dall'alto. La realtà, per quanto sfaccettata,
va compresa e spiegata in termini razionali. Il problema, caso mai, nasce
quando, pur con tutta la buona volontà di questo mondo, non si riesce a dare una
spiegazione logica agli eventi che ci circondano. Ne sa qualcosa Ken Anderson,
un giornalista australiano che ha speso alcuni anni della sua vita a raccogliere
documentazione su un gran numero di vicende strane ma vere accadute in diversi
paesi.
Quest'insieme di episodi costituisce il contenuto del volume
"Coincidences, chance or fate?" (Coincidenze, caso o destino?) edito dalla
Blandford Book di Londra. Il libro, che non è ancora stato tradotto in italiano,
elenca tutta una serie di coincidenze tratte rigorosamente dalla vita reale, con
nomi e cognomi dei protagonisti. Gli esempi sono innumerevoli.
Nel 1892 lo scrittore W.T. Stead pubblicò un racconto su una grossa nave passeggeri a vapore, vanto dell'epoca per le sue caratteristiche tecnologiche, che in pieno Atlantico affondava dopo essersi scontrata con un grosso iceberg. I pochi passeggeri superstiti venivano salvati dalla nave Majestic della White Star Liner, un'unità che al tempo esisteva davvero e che era comandata dal capitano Edward Smith, più tardi capitano del Titanic. Ridendo della sua stessa premonizione, Stead volle imbarcarsi sul Titanic per il viaggio inaugurale verso New York e, ironia del destino, fu proprio tra le vittime del naufragio che avvenne il 14 aprile del 1912 quando lo scafo della grande nave venne squarciato dall'iceberg.
Ma questo non è l'unico caso di note coincidenze letterarie.
Nel
1838 Edgar Allan Poe scrisse una novella dal titolo "Il racconto di Arthur
Gordon Pym di Nantucket" nella quale si parlava di alcuni marinai che riuscivano
a salvarsi dal naufragio della loro nave a bordo di una scialuppa di
salvataggio. Il più giovane di questi marinai, Richard Parker, ad un certo punto
morì e gli altri, per sopravvivere, ne mangiarono il corpo. Fin qui la fantasia
creativa di Poe. Il 28 ottobre del 1884, 46 anni dopo, "The Times" riportava la
notizia del naufragio della nave Mignonette, durante il quale quattro marinai
riuscirono a salvarsi su una scialuppa. Il più giovane di loro morì e gli altri
tre se ne cibarono. Il uso nome era Richard Parker.
Restiamo nell'Ottocento per parlare di una strana storia che accadde nel 1893 a Henry Ziegland di Honey Grove, una cittadina del Texas. Ziegland, che era fidanzato con una ragazza del posto, litigò e ruppe il fidanzamento. Per difendere l'onore della sorella, piantata su due piedi, il fratello si appostò nei pressi della casa di Ziegland e gli sparò contro mentre questi lavorava in giardino. Colpito di striscio alla testa, l'uomo cadde a terra svenuto e il proiettile si conficcò nel tronco di un albero. Il feritore, credendo di averlo ucciso, si sparò a sua volta e morì all'istante. Vent'anni dopo, nel 1913, Ziegland decise di ampliare la casa e per farlo aveva bisogno di abbattere quell'albero. Per toglierlo del tutto usò alcuni candelotti di dinamite che, scoppiando, squarciarono il tronco lanciando quel proiettile che vi era incastrato da ormai due decenni. Il piccolo cilindretto di piombo centrò in piena testa Henry Ziegland che morì sul colpo.
Le cronache degli Stati Uniti sono piene di episodi insoliti.
Nel 1899 il
celebre attore canadese Charles Coghlan morì per un attacco di cuore mentre
stava recitando nel teatro di Galveston, in Texas, durante una tournée. L'attore
venne quindi seppellito in un sepolcro all'interno del locale cimitero. Nel
settembre del 1900, a meno di un anno dall'inumazione, un forte uragano si
abbattè sulla città di Galveston e il cimitero fu una delle zone più colpite da
una tremenda alluvione che scoperchiò il sepolcro trascinando la bara nel vicino
fiume e, quindi, nel Golfo del Messico. Guidata dalla corrente del golfo, la
bara circumnavigò l'intera Florida e venne spinta verso nord senza che nessuno
avesse modo di avvistarla. Fu in un giorno del 1908 che alcuni pescatori della
Prince Edward Island, l'isola natia di Coghlan, in Canada, finalmente videro tra
i flutti quell'incredibile "imbarcazione". Tirata a secco, grande fu la loro
sorpresa quando lessero sulla bara il nome del loro famoso attore inciso su una
piastrina di ottone. La bara, dunque, aveva navigato per 5.600 chilometri per
"tornare" a casa. Gli isolani inumarono Charles Coghlan nel giardino della
stessa chiesa dove era stato battezzato e dove ancora oggi riposa.
Una
singolare coincidenza storica è accaduta anche in Italia.
Il 28 luglio del 1900, durante una sua visita a Monza, al re Umberto
I venne presentato un ristoratore che gli somigliava come una goccia d'acqua.
Parlandogli, il monarca scoprì che entrambi erano nati nella stessa data e alla
stessa ora.
Entrambi avevano sposato una donna che si chiamava Margherita e
entrambi avevano un figlio di nome Vittorio. Inoltre, sempre per puro caso,
l'uomo aveva aperto il suo ristorante il giorno stesso in cui Umberto I salì al
trono. Il re fu divertito da tutta quella serie di coincidenze e, lasciando il
suo "gemello", gli disse che avrebbe voluto rivederlo. Ma non fu possibile.
L'indomani, pulendo la sua pistola, il ristoratore lasciò partire un colpo che,
rimbalzando, lo prese in pieno ferendolo mortalmente. La notizia arrivò
ovviamente alla polizia che la comunicò subito al monarca. Re Umberto fu molto
scosso dall'incidente e chiese, tra un impegno e l'altro, di essere condotto nel
ristorante per porgere le sue condoglianze alla vedova. Ma neanche quello fu
possibile. Alle 22.25 del 29 luglio 1900, mentre transitava per le strade di
Monza con la sua carrozza aperta, re Umberto I venne colpito a morte dal colpo
di pistola dell'anarchico Gaetano Bresci.
Davvero singolare è la storia raccontata dal "The Whashington Post"
nell'articolo intitolato "Il caso delle due Wanda". Wanda Marie Johnson vive a
Adelphi, nella Prince Georges County, e lavora come addetta ai bagagli nella
Union Station di Washington, DC. Una seconda Wanda Marie Johnson vive invece a
Suitland, nel Maryland, anche lei nella Prince Georges County, e lavora come
infermiera al District of Colombia General Hospital di Washington. Entrambe le
Wanda sono nate il 15 giugno 1953, erano state residenti del District of
Colombia, sono madri di due bambini e possiedono una Ford Granada del 1977 a due
porte, dello stesso colore. Non solo. I primi undici numeri di matricola delle
loro vetture sono identici, solo gli ultimi tre differiscono. Persino il numerso
della loro patente di guida del Maryland è lo stesso in quanto riferito alla
data di nascita. Il risultato è stato che quando la prima Wanda ha dovuto
servirsi dell'Howard University Hospital, dove andava anche l'altra, sono
cominciati i guai. Le cartelle cliniche delle due infatti sono state confuse e
c'è voluto del bello e del buono per far capire ai sanitari che in effetti in
quell'ospedale c'erano due Wanda Marie Johnson. Inoltre la prima Wanda era stata
citata per non aver pagato alcuni mobili che la seconda aveva acquistato. E
nessuno le voleva credere.
Alla fine la storia è venuta a galla e la verità è
stata ristabilita.
Tra le tante coincidenze che Anderson ci presenta c'è anche quella avvenuta
nell'estate del 1979 in Norvegia, ripresa dai quotidiani locali. Il quindicenne
Robert Johansen pescando in un fiordo ha catturato un bel merluzzo di cinque
chili che orgogliosamente ha portato alla nonna Thekla Aanen per pranzo.
Si
può immaginare lo stupore e la commozione della donna quando, pulendo il pesce,
ha trovato nello stomaco un anello di diamante che lei stessa aveva perso
pescando in un fiordo dieci anni prima. Quel gioiello era un ricordo di famiglia
che le donne si tramandavano di generazione in generazione e, alla fine, era
tornato a casa.
Anche nella vicina
Inghilterra non mancano le storie bizzarre.Quella sera il capitano
dell'aviazione brittanica Robert Tyler non aveva voglia di tornare subito a
casa. Appena uscito da un pub, cominciò a passeggiare per le strade deserte di
un quartiere londinese godendosi la frescura dell'aria notturna.
Vagando
senza meta, ad un certo punto si ritrovò vicino ad una chiesa dove c'era un
piccolo cimitero. Quasi senza accorgesene entrò e, senza sapersi spiegare il
perché, prese a gironzolare fra le tombe. Improvvisamente una lapide colpì la
sua attenzione. Sopra c'era scritto : "Tenente Robert Tyler, RAF, caduto
pilotando uno Spitfire nella Battaglia d'Inghilterra, 15 Settembre 1940". Il
capitano Tyler rabbrividì : non solo quell'ufficiale aveva il suo stesso nome,
ma il 15 settembre 1940 era la data della sua nascita.
Qualche volta le coincidenze sono tanto strane da apparire come precognizioni di qualcosa che sta per avvenire. Ne sa qualcosa un'insegnante di lettere di una High School australiana che nell'ottobre del 1992 trovò su un quaderno della diciottenne Lisa Gannan, di solito una ragazza molto allegra e spensierata, la seguente poesia:
Non state davanti alla mia tomba a piangere,
Non sono qui, Non sto
dormendo,
Io sono la stella dell'oscuro cielo notturno.
Non state vicino
alla mia tomba a piangere,
Non sono qui, non sono morta.
La giovane non riuscì a spiegare perché avesse scritto quella triste poesia. Disse che le era venuta un'ispirazione, tutto qui. Ma meno di due settimane dopo Lisa Gannan, la sorella Kerry e il padre Tom furono trucidati a colpi di pistola da un pazzo. Premonizione o coincidenza?
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(Illustrazioni tratte da "Dimensione X", Edipem 1981)
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