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A Tucson, in Arizona, studiosi (arrivati persino dall'Urss)
e visionari hanno discusso di «incontri ravvicinati del terzo tipo»
(Il Giornale, Pubblicato Venerdì 17 Maggio 1991)
Dal nostro inviato
Rino Di Stefano
a Tucson (Arizona)
La
cosmonauta sovietica Marina Popovich, membro dell'Accademia delle Scienze dell'Urss
e moglie del generale Pavel Popovich, anche lui cosmonauta, non si aspettava
un simile trattamento quando è scesa dal jet della Delta Airlines che l'ha portata
all'aeroporto di Tucson, in Arizona. A riceverla ha trovato, il tenente colonnello
Wendell C. Stevens, veterano dell'Aeronautica militare statunitense, che le
ha dato il benvenuto sul suolo americano dichiarandosi onorato di averla come
relatrice, e ospite d'onore, al primo Congresso Mondiale di Ufologia che si
è svolto presso l'Hotel Hilton di Tucson all'inizio di maggio.
La dottoressa Popovich, infatti, è stata una dei quattordici delegati internazionali,
provenienti da altrettanti Paesi, a portare la propria testimonianza di scienziata
sul problema ancora irrisolto degli oggetti volanti non identificati. Non era
sola: del suo seguito facevano parte anche il biologo Vlktor Kostrykin e il
giovane Valery Uvarov, l'unico dei tre a parlare inglese. "Se siamo qui - ha
detto Marina Popovich stringendo la mano del colonnello Stevens — lo dobbiamo
alla perestroika di
Gorbaciov. Fino a qualche tempo fa nell'Unione Sovietica era vietato perfino
parlare di UFO». E ha citato la sorte toccata al matematico Sigel Uriy, all'esperto
in radiocomunicazioni Pem Varlamov e all'astronomo Alexander Kuzovkin, tutti
e tre finiti in ospedali psichiatrici e poi in Siberia per aver incautamente
esposto le loro teorie sui dischi volanti che di tanto in tanto fanno capolino
nei cieli sovietici.
Oltre all'interesse ufologico, la Popovlch e Stevens hanno in comune anche un'altra
caratteristica: dopo trent'anni di servizio attivo, entrambi hanno lasciato
le rispettive Aeronautiche per ritirarsi a vita privata. Marina Popovich oggi
è la responsabile del settore scientifico della joint venture russo-tedesca
«Ms-Max» con sede a Mosca. Stevens è invece titolare di una casa editrice di
Tucson che si occupa principalmente della casistica UFO nel mondo.
Che ci sia stato qualcosa di militare nell'organizzazione di questo congresso
lo si è dedotto anche dalla presenza del tenente colonnello dell' US Army Robert
O. Dean, ufficiale superiore in forza al quartier generale della Nato, anche
lui pensionato. «Io e
Dean — spiega Stevens — ci siamo conosciuti mentre lavoravamo nei
rispettivi servizi di Intelligence. Lui indagava sugli UFO perché alla Nato
si temeva che potessero costituire una minaccia di tipo militare. Io me ne occupavo
nell'ambito di un progetto in cui lavoravo all'Air Technical Intelligence Center
di Wright Field. Entrambi ci siamo convinti che il problema degli oggetti volanti
non identificati è serio e reale. Anche se i governi, e in particolare quello
degli Stati Uniti, fanno di tutto per minimizzare il fenomeno. Lo scopo è quello
di impedire che si diffonda il panico tra la gente, ovviamente. è anche per
questo che i servizi di spionaggio catalogano minuziosamente tutte le informazioni
inerenti gli UFO. La maggior parte sono bufale, ma alcune sono assolutamente
reali. Del resto, come si spiegherebbe il fatto che proprio qui, in questo congresso,
abbiamo individuato almeno tre elementi appartenenti ai servizi segreti?»
A rendere plateale l'occulta presenza ci ha pensato il colonnello Dean il quando,
aprendo i lavori del congresso, ha ironicamente dato il benvenuto agli ex colleghi
dell'intelligence presenti nel folto pubblico dell'Hilton. Rincrescimento è
stato invece espresso per l'assenza dello scienziato iraniano Darush Bagheri
cui le autorità di Teheran hanno rifiutato il visto d'uscita per gli Stati Uniti.
Numerosi e documentati i casi proposti all'attenzione del partecipanti al Congresso.
La parte del leone l'hanno fatta i sovietici mostrando le foto di una presunta
aeronave extraterrestre abbattuta il primo marzo 1983 da un missile terra-aria
sul monte Stolovaia, nei pressi della cittadina di Vladikolvlcaz. «Il velivolo
— ha detto Valery Uvarov — era costituito di una materia vetrosa
molto resistente ed è stato sequestrato dalle autorità militari dopo essere
stato scoperto da alcuni cercatori di funghi. Il posto di guida prova che il
pilota doveva avere una statura di circa quattro metri. Probabilmente l'alieno
è stato salvato dai suoi simili subito dopo l'abbattimento»
Lo scrittore Antonio Ribera Jorda-Booth di Barcellona ha attratto l'attenzione
del pubblico parlando degli avvistamenti ufologici in Spagna.
Il giornalista Jun-Ichi Yaoi di Tokio ha mostrato un documentario della Nippon
Tv su un caso di rapimento attribuito a un UFO. Un altro giornalista, Jorgé
Martin, ha suscitato un brivido tra i presenti mostrando le riprese fotografiche
di un caccia militare americano intercettato e "assorbito" da un grosso disco
volante nel cielo di Portorico.
Anthony Docki, ispettore di polizia nello Yorkshire, in Inghilterra, ha mostrato
documenti che proverebbero la caduta di un UFO nel deserto del Kalahari, in
Sud Africa.
Per l'Italia, interesse ha suscitato la vicenda di Fortunato Zanfretta, il metronotte
genovese che negli anni ‘78-80 sarebbe stato protagonista di «incontri
ravvicinati
del terzo tipo». Lo scrittore Roberto Pinotti ha invece parlato dei fenomeni
ufologici che, sempre in quegli anni, hanno destato molto scalpore lungo la
costa adriatica.
Il «caso» che ha comunque più impressionato la platea è quello citato dal professore
brasiliano A. J. Gevaerd, di Campo Grande. In sintesi, si tratta di tre contadini
della jungla amazzonica che sarebbero stati rapiti a bordo di un disco volante.
Uno di questi giovani sarebbe stato «costretto» ad avere un rapporto sessuale
con una strana aliena di aspetto tutt'altro che sgradevole.
Altre esperienze paranormali sono state raccontate dalla scrittrice di origine
italiana Irene Granchi di Rio de Janeiro. A cornice di tutti questi avvenimenti
più o meno attendibili, non sono mancate le dimostrazioni del soliti visionari
in cerca di pubblicità a buon mercato. è il caso di certi personaggi del Centro
America che sostengono di essere in stretti «rapporti spirituali» con presunte
entità extraterrestri o di una bionda signora del Tennessee che pretende di
essere nata sul pianeta Venere.
Qualcuno, seguendo la più nota delle tradizioni americane, pensa a far soldi.
è il caso dell'International UFO Center di Orlando, in Florida, che per la modica
cifra di 3,95 dollari (circa cinquemila lire) rilascia un certificato di «Avvistatore
di UFO» per conto della «Federazione intergalattica del distretto delle Pleìadi».
Per la stessa cifra si può acquistare anche un certificato di "Cadetto comandante
spaziale» o di «Ambasciatore intergalattico». Se poi uno li vuole tutti e tre,
se li può portare a casa per soli 7,99 dollari (poco più di novemila lire).
Non ci crederete, ma c'è chi li compra.
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